sabato 14 giugno 2014

Intervista #11 Chiara (1/4) - dalla Francia alla Germania

Chiara è stata mia compagna di classe più di una decade fa.
Di recente si è trasferita in Germania e colgo l’occasione per farle qualche domanda e condividere la sua storia.

Ciao carissima, innanzitutto grazie per aver trovato il tempo per rispondere alle mie domande. 
Se non ricordo male, dopo la maturità hai studiato legge a Milano … 
Sì, esatto. Mi sono laureata in legge alla Statale di Milano. Mi sono specializzata e laureata in diritto penale perché era (anzi è) la mia passione. Forse in questo non sono stata molto lungimirante, essendo il settore del diritto più nazionale di tutti e considerando come sono andate le cose …

E hai passato, durante l’università, un anno in Francia ...
Sì, l’ultimo anno di studi ho fatto l’Erasmus a Parigi. Ho scelto Parigi perché non avevo destinazioni in Gran Bretagna, dove avrei voluto migliorare l’inglese. Non mi pento della scelta (anzi!) anche se il francese non mi è poi tornato utile e lo sto dimenticando.

Com’è stata l’esperienza a Parigi? 
L’esperienza parigina è stata una delle più belle della mia vita. In parte perché è l’esperienza “Erasmus”che è di per sé divertente (molto!), ma oltre a quest’aspetto andare all’estero così giovane ti arricchisce enormemente. Quando sei all’estero da solo impari a cavartela, impari una lingua nuova (perché altrimenti non puoi comunicare), conosci gente proveniente da tutto il mondo, scopri come funzionano le cose negli altri paesi, allarghi i tuoi orizzonti (personali e culturali) e ti ritrovi a fare cose che non ti aspettavi nemmeno tu di fare o di essere in grado di fare.

Hai mai pensato di trasferirti in Francia a lungo termine? 
Parigi continua ad essere la mia città preferita e ho sempre pensato che, se fossi finita all’estero a vivere e lavorare, sarebbe stato in Francia e a Parigi, per l’appunto. Invece le cose non sono affatto andate così.

Dopo la laurea ho iniziato a cercare uno studio legale dove svolgere la pratica per diventare avvocato e mi sono orientata da un lato verso gli studi specializzati esclusivamente in diritto penale, dall’altro verso grossi studi di diritto internazionale. Uno studio di diritto francese a Milano mi aveva offerto anche di andare a Parigi per fare uno stage (ovviamente pagato la bellezza di 1.000 euro, cifra inverosimile per la realtà milanese!) e mi sarei occupata, mi venne detto chiaramente, esclusivamente di traduzioni senza alcuna possibilità di crescita né di assunzione.

Declinai quindi, forse sbagliando, l’offerta perché per quanto allettante mi avrebbe fatto perdere uno dei due anni di pratica necessari per fare l’esame di Stato.
Sono rimasta a Milano e alla fine sono stata selezionata e ho scelto di andare studio di diritto penale di Milano dove ho lavorato fino al giorno prima della mia partenza per la Germania.


Cosa ti ha spinto in Germania? Come mai questa destinazione, considerando che lavorare nel tuo settore adoperando la lingua tedesca non deve essere per nulla facile!
No, infatti la Germania non è mai stata nei miei piani né come meta turistica (non la conoscevo affatto) né, (figurati!) come posto dove vivere. È stato l’amore che mi ha spinto qui, insieme con “antipatiche” vicissitudini milanesi. Per fartela molto breve, il mio attuale marito, Markus (tedesco), è stato un mio amore d’infanzia. Mi ha ricontattata dopo 15 anni da quando ci incontrammo la prima volta in Grecia e io non ci misi né uno né due a prenotare un volo per rivederlo e … ci siamo innamorati di nuovo!

Abbiamo fatto avanti indietro per due anni (massacrante) e poi è successa una cosa che non doveva succedere e che ha fatto traballare tutto l’equilibrio delle mie convinzioni (lavorative) che ormai, dopo tre anni di duro e sottopagato lavoro, era già di per sé piuttosto precario: sono stata bocciata all’esame d’avvocato.

È crollato ai miei occhi il sistema in cui (sebbene schifoso) credevo fermamente e ho dato una svolta alla mia vita decidendo di dare una possibilità alla mia relazione con Markus, perché, di fatto, a quel punto avevo perso un anno. Rifatto lo scritto d’avvocato a dicembre 2012, tempo di organizzarmi e di decidermi veramente e il primo marzo 2013 ero qui.

Ora dopo poco più di un anno sono sposata e ho uno splendido bambino.

L'intervista prosegue a breve... rimanete sintonizzati!

Link alla Parte 2/4

lunedì 9 giugno 2014

Non fate anche voi questo errore...

Riporto dall'articolo di LondraNews
Sono un laureato in ingegneria elettronica a Londra da 3 anni e lavoro da Costa Coffee, ho provato in tutti i modi di entrare in questo settore ma ora le agenzie mi dicono che a 4 anni dalla laurea meglio se continuo a cercare nelle caffetterie. Cercano ingegneri ma voglio esperienza buona e recente 
Come dicevo nel precedente articolo, se volete lavorare nel settore per cui avete studiato, non sarà facile, avrete bisogno di un buon inglese (nella maggior parte dei casi!)  e tanta determinazione.

Passerete settimane e magari mesi senza trovare nulla, ma non disperate... continuate la ricerca!

Il giorno che accetterete un lavoro da cameriere rischierete di fare la fine del nostro amico... ora si ritrova con un pugno di mosche in mano dopo che sono passati diversi anni dalla sua laurea.

Vi dico che non dovreste fare il cameriere perchè cercare lavoro (qualificato) è MOLTO impegnativo, richiede molto tempo, risorse e pazienza. E' un processo graduale, all'inizio si fallirà ai colloqui e/o non si saprà come rispondere a certe domande... ma con l'esperienza riuscirete a padroneggiare le situazioni più difficili, perchè ci sarete già passati!

Ora mi direte, ma come faccio a mantenermi senza lavorare?
Ovviamente basta avere 3-4 mila euro da parte. Non sono pochi ma nemmeno troppi per mantenervi a Londra un paio di mesi.

Non li avete? Non disperate, trovatevi un part time e usate ogni ora libera per mandare CV e contattare reclutatori, ma vi avviso: sarà molto più dura! Se così non fosse, non avremmo ingegneri che fanno i caffè...

However... be positive and the challenge will be easier!


venerdì 6 giugno 2014

Jobs are like women


Nella mia esperienza di job seeker, più passa il tempo, più mi convinco di questo assioma

"jobs and women are like buses, they all come at the same" (spesso dopo essersi fatti/e aspettare molto a lungo!)

E' proprio un mondo crudele!

A chi non è mai successo di aver passato periodi di magra e solitudine, mesi o anni, e poi a un certo punto conoscere una persona, uscirci, e in contemporanea ecco che ne appaiono altre 2 o 3 che dimostrano il loro interesse per voi!

Ma come, quando eri single nessuno ti cagava e ora tutte voglio dartela???

Lo stesso succede col lavoro, solitamente agli inizi della ricerca si ricevono poche risposte, non si riesce ad avere nessuno colloquio, poi a un certo punto ecco che in una settimana ti fissano 3 o 4 interviews per diverse posizioni o aziende!!! e poi ci si ritrova ad avere un paio di offerte, super nervosi, temendo di fare la scelta sbagliata!!!

Detto questo eccovi i miei consigli:

  • Non mollare mai, never give up! Non arrendersi in ciò che si sta perseguendo.
  • Proprio quando si persevera e si va avanti, ormai depressi e demotivati, le opportunità si manifestano
  • Non farsi trascinare dalle emozioni. Se non si trova nulla non smettere di cercare e se si hanno delle offerte non accettare la prima che arriva, presi dal troppo entusiasmo
  • Cercare sempre di restare freddi e razionali!
 "Mai prendere una decisione importante quando si è troppo felici o troppo tristi"

martedì 3 giugno 2014

Storia di un programmatore che non sapeva l'inglese

Voglio raccontarvi le storia di un mio amico, collega di Università, che all'epoca mi ispirò a fare i bagagli. Per rispetto della privacy lo chiamerò Marco. Ma a parte il nome, vi assicuro che tutto il resto è storia vera.

Marco si laurea in ingegneria informatica, triennale, nel lontano 2007, con un voto medio basso, non è mai stato un studente modello, ne un gran lavoratore, a dirla tutta. Detto questo, il nostro protagonista aveva un obiettivo molto chiaro in testa: andarsene dall'Italia e intraprendere una carriera migliore a Londra.

Un mese dopo la laurea, senza perdere tempo, prenotò un volo per Londra e qualche notte in un ostello sgangherato a New Cross. Peccato che il suo inglese fosse a zero, non era nemmeno in grado di sostenere una conversazione del tipo "how are you, what are you doing in London?".

Il grande sogno di fare fortuna all'estero svanì dopo un paio di giorni, e dopo aver speso un sacco di soldi per dormire in una topaia, in compagnia di personaggi molto poco raccomandabili. 

Rientro immediato, in meno di una settimana, la mamma è contenta, lui un po meno.
Ed eccolo al campo base, a raccontare con ironia, cercando di celare l'imbarazzo, la sua disavventura. 
Gli amici lo prendono in giro e gli dicono che lo sapevano che non ce l'avrebbe fatta: "meglio così! ora sei di nuovo tra noi, che pensavi di combinare a Londra???"

Il nostro Marco quindi trova lavoro a Milano,  programma in Java, tira avanti, impara le basi del mestiere, a discapito delle 3 ore giornaliere di viaggio e dello stipendio miserabile...

... intanto la sera studia inglese, segue dei corsi e guarda telefilm in lingua madre. 
Fa fatica, non gli entra in testa facilmente, però qualcosa comincia a imparare...

Due anni dopo la disavventura iniziale Marco si licenzia e riparte.


Il suo inglese non è ancora all'altezza di una conversazione professionale, molti reclutatori lo chiamano al telefono per poi chiudergli la cornetta in faccia vista la sua incapacità comunicativa...

E' dura, manda molti CV e molte application ma nulla sembra andare in porto... Ma non si da per vinto e dopo TRE MESI di insuccessi e testate al muro arriva la botta di fortuna.

Viene chiamato per un colloquio, dove riesce a barcamenarsi in qualche modo nell'arco di due ore!!! il giorno dopo torna per la seconda fase che dura quasi 3 ore, in cui deve dimostrare una parte di codice java e spiegare come funziona e rispondere a delle domande...

... e viene assunto! 

Corre l'anno 2010, Marco inizia con lo stipendio da graduate (24.000£) per venire presto promosso a 28.000£, 6 mesi dopo.

Ancora oggi vive e lavora a Londra, non l'ho piu sentito ma a giudicare dal suo profilo LinkedIn non se la passa per niente male.

E pensare che, visti gli insuccessi iniziali nella ricerca del lavoro, poteva semplicemente farsi assumere in un pub o da Caffè Nero, aiutare in cucina, smettere di mandare CV come programmatore e avrebbe risolto i suoi problemi lavorativi in un batter d'occhio... e ora probabilmente sarebbe ancora li... dietro il bancone di un bar.

Invece ha puntato in alto, non si è accontentato, ci ha creduto fino in fondo.
Ha rischiato di finire i soldi, e c'è andato molto vicino! Ma alla fine ce l'ha fatta!

A voi le conclusioni.

venerdì 30 maggio 2014

Quanto costa affittare una camera a Londra?

Durante la mia permanenza a Londra ( 3 anni a Luglio) ho sempre gravitato nell'East End.
Più precisamente:
  • Stratford
  • Shadwell 
  • Old Street
Ho cambiato home address quattro volte in 34 mesi. Potete aspettarvi anche voi di cambiare casa in media una o due volte all'anno, se siete fortunati, se va male anche piu spesso!

I motivi che mi hanno portato a cambiare sono stati diversi: coinquilini / landlord sgradevoli, property messa in vendita e la possibilità di accedere a una soluzione migliore come qualità - location - prezzo - numero di flatmates.

Eccovi alcune cifre per darvi un'idea del mercato degli affitti in zona 2-3 East London (Bethnal Green, Shadwell, Stepney, Mile End, Shoreditch, Stratford etc)

Single rooms a partire da 90£ - 120 £ (bills included)





Double rooms da 130 £ - 150 £ (bills included)

           

Studio Flats - da 200 £ in su (bills not included)



NB le cifre sono per SETTIMANA!

sabato 24 maggio 2014

Cosa sono i Property Guardians?


Siete stufi di pagare cifre esorbitanti per l'affitto?
Ve la sentireste di vivere in un magazzino o un ufficio abbandonato?

Se si, allora mandate la vostra application come Property Guardians!

Piuttosto che lasciare delle property vuote per mesi e poi scoprire che una famiglia di zingari o un gruppo di giovani sbandati, per dirne una, si è installata illegalemente (= squatting) i proprietari si affidano a delle agenzie che a loro volta cercano qualcuno a cui affittarle a prezzi scontati.

  • affitti 40-60% più bassi
  • puo essere richiesto di lasciare la property in due settimane
  • internet solitamente non è incluso, ma tutte le altre bills sono pagate dall'agenzia
  • le camere sono ammobiliate al minimo sindacale

We never know in advance how long you will be able to live in a property, management contracts in the past have lasted anywhere between 3 months and 3 years.

Insomma per farla breve ci vuole un bel pelo sullo stomaco e molta flessibilità. Se amate l'avventura e avete pochi soldi, perchè non tentare?

Alcune agenzie: