martedì 27 agosto 2013

Vivere in barca!

Nella città di Londra il valore delle case e degli immobili continua a salire alle stelle, come testimonia questo articolo:

Former garage in North London sale 250k, advertised as studio

In pratica hanno preso un garage, aperto due finestrelle, inserito un bagno e un angolo cucina e ve lo vogliono vendere come monolocale (studio flat) alla modica cifra di 250k £ !!!

Con quei soldi potreste prendervi una villa con piscina in Spagna!

Ma sentite cosa ha fatto questa famiglia inglese...

Hanno venduto la loro four-bedroom house a 249k £ e si sono comprati una barca da canale con 80k £.

Ora vivono li! Vivere su una narrow boat

Nell'articolo elencano i vantaggi economici, le spese ridotte e lo stile di vita alternativo.

Mi vengono in mente diverse problematiche:

  • ogni 3 giorni bisogna rifornire il serbatoio dell'acqua
  • conviene non rimanere fissi nella stessa zona, anche perchè la licenza costa di più se ci si ferma
  • il rischio ladri e criminalità non è da sottovalutare
  • il bagno e la cucina sono minuscoli!
  • non avete un indirizzo! ci vorrà una casella postale o qualcosa del genere
  • per farsi la doccia bisogna accendere il motore e aspettare che si scaldi l'acqua...
  • ora che è estate è bella la vita in barca, forse lo sarà un po meno in inverno, 

L'ingegno e lo spirito di adattamento non gli manca!

venerdì 23 agosto 2013

Vivere in Austria!


Di recente ho intrapreso lo studio del tedesco e la mia insegnante arriva direttamente dall'Österreich, motivo di ispirazione per la raccolta di informazioni su questo paese, facilmente raggiungibile e ricco di opportunità.

In Austria sono stato solo ad Innsbruck (sede di Swaroski!) e non vedo l'ora di visitare Vienna, una delle mie mete per il 2014.

Seguono numeri e link ai portali specializzati nell'emigrazione verso l'Österreich.

Abitanti: 8.5 M
Tasso disoccupazione: 4.6%
Capitale: Vienna
Lingua: Tedesco
Gruppi etnici:
  • 81.1% Austrians
  • 7.0% ex-Yugoslavs 
  • 4.0% Turks 
  • 7.9% other / unspecified
Links
Scappiamo
Tante informazioni relative all’Austria e alla vita fuori dall’Italia raccontate attraverso l’esperienza diretta di italiani all’estero.

Qui Vienna
Un blog italiano su Vienna. Tratta di tutti gli argomenti che possono essere utili e interessanti per gli italiani che abitano nella capitale austriaca.

Austria-Facile
Informativo. Tante sezioni e numerosi articoli.

AdvantageAustria
Il portale web ufficiale dell'economia austriaca all'estero. Qui si presentano le aziende austriache specializzate in import ed export e le relative opportunità commerciali.

JustLanded
Una mini guida con diverse informazioni che possono tornare utili. Piuttosto generico.

LavoroinAustria
Qualche informazione sul lavoro e sulla burocrazie. Non molto aggiornato.

Qualcuno di voi vive in Austria? come vi trovate?

domenica 18 agosto 2013

Riflessioni sulla gioventù italiana

Attenzione Attenzione!
Il seguente articolo potrebbe suscitare incazzature.

Nel caso dovesse succedere vi informo che
  1. poco importa 
  2. vi avevo avvisato!
Choosy
choos·y /ˈCHo͞ozē/ Adjective: Overly fastidious in making a choice
Forse meglio descritto da questa frase presa dall'articolo linkato a fondo pagina:
«Uno che viene al colloquio di lavoro accompagnato dalla mamma, l’altro che, al telefono, ti risponde che è interessato ma non prima di tre mesi perché sta studiando per la patente. Ma si può?»

Ovviamente sono consapevole che la situazione lavorativa in Italia non è delle migliori, però bisogna ammettere che molti connazionali non vogliono lavorare se non alle loro condizioni.

Non pochi con la scusa che manca il lavoro nemmeno lo cercano, tanto ci sono mamma e papà che pagano l'università, ovviamente fuori corso, oppure per il master da 10mila euro che probabilmente non li aiuterà a trovare lavoro ma, anzi, posticiperà di qualche anno il loro ingresso nel mondo del lavoro.


L'ingresso nel mondo del lavoro
Per confrontarci con il resto dell'Europa, o meglio del mondo, l'età è un fattore chiave.

Altrove, non in Italia, solitamente i giovani si laureano a 21-22 anni (laurea specialistica inclusa, notare che la LS dura solo un anno negli altri paesi) e quindi iniziano a lavorare molto presto.

In Italia, purtroppo, l'università e il sistema scolastico non fanno che ostacolare gli studenti nel raggiungere i loro agognati titoli di studio. Ogni esame deve essere una guerra e laurearsi nei tempi stabiliti spesso diventa una sfida non banale, e ve lo dice uno che ha studiato ingegneria e ha sputato sangue per finire in tempo!

All'estero questo non succede. L'università se deve durare 3 anni, durerà TRE anni non 4 o 5, non è possibile andare fuori corso, a meno di rare eccezioni. Perchè mai? perchè tu paghi per un servizio e il sistema non è improntato sul metterti i bastoni tra le ruote fin dal primo giorno!

Questo implica che in Italia chi è gamba, solitamente una bassa percentuale degli studenti, si laurea a 23-24 anni, mentre la maggior parte va fuori corso e spesso finisce per entrare nel mondo del lavoro solo a 26-28 anni, se va bene!!!

Ora immaginate di laurearvi a 28 anni e partire per il Regno Unito alla ricerca di una posizione da neolaureato. Mettiamo caso che vi assumano...

... molto probabilmente vi ritroverete ad essere sotto un ragazzo/a di 25 anni, o anche meno, che avrà già qualche anno di esperienza mentre voi sarete alle prime armi!

Questo comporta che il suddetto giovane europeo non italico all'età di 30 anni sarà già in una posizione avanzata a livello professionale, avrà un ottimo stipendio e diversi anni di esperienza alle spalle, mentre l'italiano medio sarà ancora a sgomitare nel mucchio...

Riflessione
Che dire in merito... da un lato non è colpa nostra se il sistema ci da contro, però dall'altro ci vorrebbe un po più di intraprendenza e fame da parte dei giovani d'oggi.

Siamo di fronte a una generazione di rammolliti, che vivono con i genitori fino a 35 anni, si fanno stirare le mutande, non sanno fare una lavatrice, non parlano inglese però hanno l'Iphone5 e ogni estate si fanno quei dieci giorni al mare ad Ibiza o in qualche altra località ultra scontata, ovviamente restando tra italiani e mai relazionandosi con ragazzi stranieri.

Mi auguro che tu, caro lettore, non ti riconosca nei luoghi comuni da me sopra citati, ma se così fosse spero questa sia opportunità per riflettere sulla tua situazione.

Queste critiche saranno difficili da comprendere e digerire per chi non ha vissuto fuori dai confini, per chi non si è confrontato con la gioventù del mondo e con culture diverse dalle nostre, e per questo vi invito a confrontarvi con il mondo e non limitarvi al cortile chiamato Italia.

Purtroppo mi dispiace ammetterlo, ma siamo molto indietro!

Non tutto è perduto però, possiamo recuperare, ciò richiede sacrificio e apertura mentale.

Specie nell'era di internet e della globalizzazione cercate il piu possibile di

  • confrontarvi con i giovani degli altri paesi, che siano inglesi, francesi o rumeni poco importa!
  • studiate bene l'inglese e praticatelo appena ne avete l'occasione
  • viaggiate il più possibile, conoscete le persone del posto, trovate similitudini e differenze, riflettete


Buttatevi, la vita è una e passa in fretta, e ricordate...

la mente è come un paracadute, funziona solo quando la si apre!


Link all'articolo:
 «Assumo ma troviamo solo stranieri. Perché? Gli italiani non hanno fame»

mercoledì 14 agosto 2013

Weekend ad Amsterdam

Di ritorno da Amsterdam dopo aver combattuto al Grapplers Quest European Championship.
E' andata alla grande, se siete curiosi aprite la pagina dei risultati e cercate il mio nome ;)

Londra e Amsterdam sono collegate molto bene, appena 45 minuti di volo.
L'aeroporto di Schipol è a 15minuti dalla città il che rende il viaggio estremamente facile e veloce.

Il clima questi giorni era molto piacevole, un mix di sole e temperature calde ma non troppo, il giusto per girare il maglietta e shorts.

Se volete sapere di più sui coffee shop, le space cake e quant'altro guardatevi questo breve video

sabato 10 agosto 2013

Andiamo a bere in centro?



Eccovi l'insegna di un pub in Islington, a pochi passi dalla fermata della metro Angel.

E' una zona molto carina in central London.
La serà pullula di vita, numerosi pub, locali e intrattenimento.

Che ne dite di questi prezzi?

perchè a Pavia una birra la devo pagare più che a Londra?
e dove abitate voi quanto vi costa una birra in un locale?
Dalle mie parti l'ultima volta si viaggiava sui 5 euro!

Eh già, l'Inghilterra è moltooo più cara dell'Italia...

mercoledì 7 agosto 2013

Fauna locale: gli Hipster!

Correggetemi se sbaglio ma in Italia non abbiamo questo tipo di figura, o comunque non negli stessi termini.

Per descrivere un hipster direi che è un giovane che veste in modo esuberante, con atteggiamenti ribelli e anti conformisti, una sorta di wannabe intellettuale urbano-underground, simile per certi versi ai radical chic.

Se volete saperne di più leggete articoli in merito, riporto uno spezzone citato da qui:
Quel che contraddistingue questo stile di vita è proprio l'ossessivo pescare e ripescare in tutto ciò che di più disgustoso sia apparso negli ultimi cinquant'anni, e farne una vera e propria Moda. Così, fondamentalmente per distinguersi, per fare in modo che gli "altri" (quei temibilissimi mostri) li notino senza porsi troppe domande. Un anticonformismo accettato, perché superiormente conforme.
A Londra la massima concentrazione di questi individui si trova a East London, in particolare Shoreditch e Brick Lane!

E ora godetevi questo bellissimo articolo che mostra gli hipster in tutto il loro splendore (eh??)!

domenica 4 agosto 2013

Intervista #6 - Valentina, traduttrice da Glasgow a Coventry

Valentina è un’espatriata, partita alla volta di Glasgow, Scozia, nel 2011. 
Ora vive a Leamington Spa, nella campagna inglese e redige il portale round-trip.it dove pubblica informazioni sul Regno Unito e fornice traduzioni per CV e consigli per partire.

Ciao Vale, come va?
cosa facevi in Italia e cosa ti ha spinto ad andartene?

Ciao Jacopo
qui tutto ok, grazie per l’intervista.
In Italia vivevo con la mia famiglia; dopo la laurea ho iniziato a lavorare nell’azienda metalmeccanica dei miei genitori, facevo lavoro d’ufficio e anche manuale insieme agli operai, (ho scoperto di essere brava a saldare a filo continuo), ma sono bastati pochi mesi per capire che non faceva per me, inoltre si iniziava a fare fatica a tirar fuori un altro stipendio, perciò ho lasciato stare e ho iniziato a cercare lavoro. Peccato però che non è arrivato e ciò che ho trovato non era mai un lavoro serio e con un vero contratto, così dopo più di un anno a vuoto ho iniziato a cercare lavoro all’estero nel settore videogiochi come localisation tester (unire la mia passione per le lingue a quella dei videogiochi mi sembrava il modo migliore per trovare un lavoro in questo settore), finché non ho deciso di partire senza un lavoro insieme al mio ragazzo (anche lui nella mia stessa situazione). Fondamentalmente non stavo male in Italia, ma la necessità di trovare un lavoro e crearmi un futuro ha avuto la meglio e sono partita.

Ci racconti come sei finita a Glasgow?

Glasgow è stata come la manna dal cielo, anche se allora ancora non lo sapevo. Avevo già comprato i biglietti per andare a Londra nel marzo 2011 (un po’ come fanno tutti) , poi a gennaio mi arriva una telefonata da un’agenzia di localizzazione videogiochi di Glasgow a cui avevo mandato il CV per la posizione di Italian Localisation Tester qualche mese prima. Mi dicono che sono interessati, che vogliono farmi un test e un’intervista telefonica; ovviamente accetto e dopo due settimane mi dicono che mi offrono il lavoro con contratto permanente. Così ho cambiato i biglietti per Londra con quelli per Glasgow e nel febbraio 2011 sono partita.

Hai faticato a trovare lavoro? Hai sentito la crisi anche fuori dai confini?

Come già detto il lavoro l’ho trovato prima di partire, però il mio ragazzo ci ha messo un paio di mesi e dove è finito? A fare il mio stesso lavoro per la stessa azienda. I progetti stavano aumentando e si era aperta una posizione come la mia, così ho fatto il suo nome e dopo un test e un colloquio l’hanno preso, però con contratto temporaneo.

A fine 2011 invece un recruiter mi contatta per una posizione simile alla mia in una famosa azienda di videogiochi, vado a fare il colloquio in Inghilterra e dopo due settimane mi dicono che mi hanno presa e che comincio a gennaio 2012. Così mi sono trasferita in Inghilterra e due mesi dopo anche il mio ragazzo ha trovato lavoro. Dove? Neanche a farlo apposta, nella mia stessa azienda. In seguito, per arrotondare un po’ e avere un’attività per conto mio, ho iniziato a lavorare come traduttrice nel tempo libero.

La crisi non l’ho particolarmente sentita, anche se di negozi ne ho visti chiudere molti, ma dove ne chiude uno ne apre subito un altro; direi che il mercato è piuttosto dinamico.
Per quanto riguarda il settore videogiochi invece, la crisi c’è e non c’è, nel senso che se il prodotto è buono, vende, altrimenti “scaffale” (gergo videoludico).

Sapevi già l’inglese immagino, e per chi non lo sapesse l’accento di Glasgow è uno dei più ostici del Regno Unito. Quanto hai sentito la barriera linguistica, è stata davvero così ostica?

Ho iniziato a studiare inglese in prima elementare, poi mi sono diplomata in Perito Aziendale Corrispondente in Lingue Estere ed infine la laurea in Esperto Linguistico d’Impresa presso la facoltà di Lingue e Letterature Straniere, ma nonostante questo l’arrivo a Glasgow è stato comunque scioccante. Appena fuori dalla stazione solo per capire il tassista c’è voluto un po’, poi alla reception dell’albergo è andata meglio, ma è stato comunque difficile. Dico sempre che il Glaswegian è una sorta di sardo con intonazione bergamasca.

Come ti trovi a ora in Inghilterra? Differenze con la scozia?
Leamington è una cittadina di circa 45.000 abitanti, immersa nella campagna, molto carina e tranquilla, ma con tanti locali e ristoranti e ben collegata con le maggiori città d’Inghilterra.

La differenza più evidente sta nel tempo: in Scozia piove tutti i giorni, mentre qui la pioggia non è così frequente e si vedono spesso il sole e il cielo azzurro, fa meno freddo e non c’è l’atmosfera gotica e un po’ cupa che aleggia a Glasgow. Gli Scozzesi però li trovo molto più simpatici e gentili degli Inglesi e hanno un buon atteggiamento nei confronti degli Italiani. Gli Inglesi invece sono educati, ma gentili mica troppo. A volte mi sembra quasi che siano educati perché è ciò che la loro società e cultura gli impone, piuttosto che perché vogliono esserlo davvero. Ovviamente sto parlando in generale, non tutti sono così, soprattutto le persone più anziane sono sempre molto gentili e disponibili al dialogo.

Se dovessi consigliare a un connazionale una meta all’estero dove lo indirizzeresti e perchè?
Ti posso dire dove “non” lo indirizzerei. Gli direi di non puntare ad una capitale come Londra, Berlino o Barcellona senza un solido background e la conoscenza della lingua, perché ormai le grandi città sono sature e la concorrenza proveniente da tutto il mondo è forte. Stesso discorso per paesi come l’Australia, ormai diventata più una moda che altro.

Inoltre vorrei dirgli di non svalutarsi: tutti partono dicendo di voler fare i camerieri e i lavapiatti anche se hanno una laurea in mano, io dico: “Puntate in alto!” perché all’estero non sono intraprendenti come noi; se qualcosa non funziona secondo le regole, vanno nel pallone, noi invece ci arrabattiamo sempre perché siamo abituati ad arrangiarci e ad adattarci ai casini che succedono in Italia, perciò da questo punto di vista dovremmo comunque essere grati al Bel Paese che, anche se non funziona come dovrebbe, ci ha insegnato l’arte dell’arrangiarsi.

Volendo comunque consigliare delle mete papabili opterei per i Paesi Scandinavi, la Germania (ma non Berlino), i paesi dell’Est Europa come la Polonia, la Cina, il Giappone e il Canada. Però dipende molto da cosa cercate, perché ogni paese ha le sue richieste.

Piani per il futuro, dove ti vedi i prossimi anni? Pensi di tornare in Italia ?

Per questa domanda ho una risposta in anteprima: a fine agosto mi trasferirò a Malta alla ricerca di nuove sfide e opportunità, se andrà bene resterò lì per un po’, altrimenti andrò da qualche altra parte (il blog comunque continuerà a parlare della mia esperienza in Regno Unito e verrà aggiornato con le novità su Malta). Ora come ora ho voglia di viaggiare e conoscere altre culture, tornare in Italia mi piacerebbe molto, ma il problema non sono solo la mancanza di lavoro e il governo, è proprio la mentalità italiana che ha bisogno di cambiare. 

Nel mio immaginario farei rientrare in Italia i 60 milioni di Italiani all’estero (questa cifra comprende anche le persone di origini italiane, ma nate all’estero da qualche generazione) e manderei fuori i 60 milioni che sono ancora in Italia, così mentre loro vedono come si vive all’estero, i nuovi arrivati danno una bella sistemata, così quando gli altri rientreranno avranno imparato come si vive in altri paesi e potranno applicare in Italia tutto ciò che di positivo c’è all’estero. So che è impossibile, ma ho una forte immaginazione. 

Dico sempre che potremmo essere il Paese economicamente più forte del mondo con le nostre risorse, il clima, il paesaggio, ma purtroppo non siamo in grado di sfruttarlo, viviamo su una miniera d’oro e non ce ne accorgiamo.


La speranza di tornare c’è sempre, ma se non fosse fattibile vorrei andare in Svizzera, in zona Zurigo, così non sarei nemmeno troppo lontana dalla mia famiglia in caso di bisogno (sono piemontese).