Ciao Elias, come va?
l’ultima volta ci siamo visti a un festival rock a Milano, e ora ti ritrovo a Londra!
Festival Metal, vorrai dire! ;) Sto benone Jacopo, grazie. Vivo a Londra da un paio di mesi e per ora non posso lamentarmi!
Cosa facevi in Italia e che prospettive avevi nel tuo settore? Cosa ti ha spinto a venire in UK?
In Italia ho una borsa di dottorato che tutt’ora rappresenta la mia principale fonte di reddito. Per quanto riguarda le prospettive, come sai, il mondo della ricerca in Italia riceve pochi finanziamenti e di conseguenza le possibilita’ di lavoro sono poche, nonostante la grande qualita’ della ricerca italiana nel mio campo (neuroscienze).
Conoscevo degli ottimi laboratori di neurofisiologia qui allo UCL, dove la comunita’ scientifica è di enorme livello, questo mi ha spinto a tentare di lavorare per un periodo a Londra... ed eccomi qui.
Ti trovi bene? Com’è lavorare – fare ricerca in Inghilterra? Pro e contro?
Benissimo, davvero.
Tra i pro c’e’ sicuramente il fatto che qui convergono tantissimi scienziati da tutto il mondo (gli inglesi sono davvero pochi) e questo rappresenta un grande vantaggio perche’ puoi confrontarti con diversi approcci e conoscenze sia a livello scientifico, ma anche umano: impari a lavorare in gruppo, a uscire dai soliti schemi... e questa e’ una lezione importantissima. L’altro vantaggio e’ la disponibilita di fondi, risorse, attrezzature... questo ti permette di lavorare con piu’ serenita’ e, soprattutto, ti da la possibilita’ di realizzare un tuo progetto.
Tra i contro, nel mio caso posso dire che il principale svantaggio e’ rappresentato dagli spostamenti: Londra e’ una citta’ enorme e chiaramente spostarsi da un posto all’altro ruba del tempo prezioso.
La lingua ti ha dato delle difficoltà? Sapevi gia bene l’inglese prima di partire?
Il mio inglese era abbastanza buono prima di venire qui, ma devo dire la verita’, all’inizio ho avuto difficolta’. I problemi sono legati soprattutto al fatto che a Londra, essendoci moltissimi immigrati da tutte le parti del mondo (e del Regno Unito stesso), ognuno parla un inglese diverso, spesso incomprensibile.
Col passare del tempo pero’ ci si abitua.
Dopo i primi mesi che impressioni hai di Londra? Cosa ti piace? C’è qualche mito che vuoi sfatare, a parte il clima, oggi 10 dicembre ci sono 12 gradi...
Le mie impressioni sono del tutto positive. Londra e’ una citta’ che puo’ dare moltissimo, se hai un progetto questo puo’ essere il posto giusto dove puo’ venirti data l’opportunita di attuarlo. D’altro canto e’ una citta che ti “ruba” moltissimo: energie, tempo, risorse.
Due miti da sfare, uno positivo: e’ tempo di smettere di pensare che la gente qui’ e’ fredda: innanzitutto e’ pieno di gente da tutte le parti del mondo (soprattutto italiani), ma poi anche gli inglesi possono essere gente cordiale e calorosa. Penso che nel 2013 sia assurdo ragionare ancora secondo certi stereotipi.
Uno negativo: spesso si dice “vieni a Londra e trovi lavoro” come se questo piovesse dal cielo. Falso. Il mercato del lavoro e’ piu’ dinamico di quello italiano (e senz’altro ci sono piu’ opportunita’), ma e’ sbagliato venire qui pensando di trovare lavoro subito. E’ necessario rimboccarsi le maniche, imparare la lingua e dimostrare il proprio valore. Non sempre e’ semplice.
So che il tuo progetto terminerà tra meno di un anno, pensi già a cosa fare? Cercherai di rimanere qui o hai altre mete in mente?
Penso continuamente a cosa potro fare dopo il mio anno di lavoro a Londra. Per ora sto cercando di dimostrare il mio valore qui cercando di capire se in futuro ci sara’ una possibilita’. Il mio auspicio, onestamente, e’ quello di tornare in Italia, ma non e’ un’ossessione. Tengo gli occhi aperti e valuto qualsiasi opportunita’. Non ho illusioni sulle possibilita’ di lavorare in Italia, mi piacerebbe tornare in UK... magari in una citta’ piu’ piccola di Londra.
Consiglieresti ai tuoi amici un’esperienza a Londra? Se si sotto quali condizioni o in che modo?
Assolutamente si. L’esperienza a Londra o all’estero in generale, e’ fondamentale ormai, sia dal punto di vista professionale che umano. Ti arricchisce moltissimo, qualsiasi sia il suo esito. Il mio consiglio e’ di partire “realistici e convinti”, evitare slanci sulla via del “che figata vado via” perche’ spesso si traducono in esperienze fallimentari. Quindi partire sereni, rimboccandosi le maniche, e pronti alle eventuali difficolta’.
Grazie, e buon natale dato che ci siamo quasi!
Buon natale Jacopo! Domani sveglia presto eh!
mercoledì 11 dicembre 2013
domenica 8 dicembre 2013
Raizes - Ristorante brasiliano
Fala galera,
da buon praticante di jiu jitsu non posso che essere un fan della cucina brasiliana e quindi per forza di cose devo raccomandarvi il mio (nuovo) ristorante preferito:
Raizes: link al sito web
Location: EAST LONDON, 460 Hackney Road, London, E2 9EG
Come arrivarci: 10minuti a piedi da Bethnal Green station (central line), 10minuti da bricklane e Shoreditch
Cosa si mangia: a parte main course c'è la possibilità del buffet con o senza carne (17-19£).
Cosa vi consiglio: Acai bowl, grande! perfetto dopo un allenamento o in una giornata si sole, come merenda - snack tra i pasti.
Budget: se andate di buffet e drinks vi partiranno un 25-30£.
Review: il locale non vince in velocità e qualità del servizio, quindi preparatevi ad aspettare un pò.
Io personalmente ci vado solo per l'Acai che è troppo buona e vale tutti i suoi 5.90£.
E agora, bom apetite!
da buon praticante di jiu jitsu non posso che essere un fan della cucina brasiliana e quindi per forza di cose devo raccomandarvi il mio (nuovo) ristorante preferito:
Raizes: link al sito web
Location: EAST LONDON, 460 Hackney Road, London, E2 9EG
Come arrivarci: 10minuti a piedi da Bethnal Green station (central line), 10minuti da bricklane e Shoreditch
Cosa si mangia: a parte main course c'è la possibilità del buffet con o senza carne (17-19£).
Cosa vi consiglio: Acai bowl, grande! perfetto dopo un allenamento o in una giornata si sole, come merenda - snack tra i pasti.

Budget: se andate di buffet e drinks vi partiranno un 25-30£.
Review: il locale non vince in velocità e qualità del servizio, quindi preparatevi ad aspettare un pò.
Io personalmente ci vado solo per l'Acai che è troppo buona e vale tutti i suoi 5.90£.
E agora, bom apetite!
mercoledì 4 dicembre 2013
English for italian speakers!
L'inglese non è una lingua tanto facile in termini di pronuncia, molti suoni non vengono naturali per un italian speaker.
Ne parlavo di recente con una collega, madrelingua spagnola e tedesca. Mi ha fatto notare come la gola di una persona, in particolare di un bambino, si adatta alla lingua che parla e per questo poi da adulti diventa difficile, se non impossibile, riprodurre certi suoni. I muscoli che si devono contrarre per far passare l'aria e farle assumere determinati suoni non sono formati o non sono mai stati usati per decenni !
Su questo sito c'è una raccolta di consigli e dritte per correggere gli errori più comuni che possiamo commettere.
Auguri ragazzi perchè pronunciare come un inglese è tutta un'altra storia!
Ciò non toglie che bisogna sforzarsi di parlare il meglio possibile, ma nemmeno disperarsi se non si avrà mai un accento perfetto, d'altronde anche se lo avessimo rimarremmo italiani in fin dei conti, no?
Italian Pronunciation Errors
Ne parlavo di recente con una collega, madrelingua spagnola e tedesca. Mi ha fatto notare come la gola di una persona, in particolare di un bambino, si adatta alla lingua che parla e per questo poi da adulti diventa difficile, se non impossibile, riprodurre certi suoni. I muscoli che si devono contrarre per far passare l'aria e farle assumere determinati suoni non sono formati o non sono mai stati usati per decenni !
Su questo sito c'è una raccolta di consigli e dritte per correggere gli errori più comuni che possiamo commettere.
- non pronunciare le H
- vocali silenziose a fine parola
- vocali aperte - chiuse
- th e dental t
- la r
Auguri ragazzi perchè pronunciare come un inglese è tutta un'altra storia!
Ciò non toglie che bisogna sforzarsi di parlare il meglio possibile, ma nemmeno disperarsi se non si avrà mai un accento perfetto, d'altronde anche se lo avessimo rimarremmo italiani in fin dei conti, no?
Italian Pronunciation Errors
mercoledì 27 novembre 2013
Alcune delle figure professionali più richieste

Da un articolo del Corriere.
A quanto pare ci sarebbe shortage di professionisti di questo tipo in Italia.
- esperti di software e gestione aziendale
- analisti programmatori, sviluppatori
- disegnatori tecnici
- assistenti socio-sanitari
- progettisti meccanici
- educatori
- cuochi
Come al solito si confermano al primo posto le posizioni tecnico scientifiche.
Che ne pensate? qualcuno di voi lavora in questi settori?
domenica 24 novembre 2013
Intervista #8 - Mattia, commercio articoli vintage a Londra
Ciao Mattia, come va? Grazie per aver accettato di farti intervistare?
Ciao Jacopo! bene grazie, sovraccarico di lavoro prenatalizio, ma arriverà il tempo per il relax
Ci racconti qualcosa di te e cosa facevi in Italia prima di partire per Londra?
Ho sempre desiderato fare il musicista ma diciamo che poi la vena più modaiola e quindi commerciale è quella che si è rivelata vincente a livello lavorativo, quindi nell’ultimo anno prima di trasferirmi ho iniziato questa attività di collezionismo forsennato (e vendita) di orologi ed occhiali vintage...
Come mai Londra e cosa ti ha spinto a lasciare l’Italia?
Londra è nel mio cuore sin dal primo viaggio intrapreso alle scuole superiori... qui si è fatta la storia della musica che tutti amiamo, la città è verde ed accoglie tutti, certo non sempre in armonia, ma comunque accoglie... e mi piace il senso civico in generale degli inglesi, che in per altro non trovo così freddi come vengono dipinti solitamente...e poi perchè fondamentalmente in Italia avrei pagato, esportando e non avendo diritto quindi ad agevolazioni, il 54% di tasse... in Inghilterra per il momento pago il 29%, e solo se supero i 70.000£ di utile si alza al 40... (non sono sicuro del dato 70.000, cmq all’incirca dovrebbe essere corretto)
Dicci qualcosa di più sul tuo business
Vendo accessori vintage da collezione di varie epoche, dagli anni 30 agli 80 principalmente, quasi tutto proveniente da fondi di magazzino, il cosidetto NoS (new old stock) o in alcuni casi come per gli orologi, anche di secondo polso ma in perfette condizioni.... Minty vintage insomma, come lo chiamerebbero qui
Poi da cosa nasce cosa e l'attività si é evoluta anche in un brand di occhiali di ispirazione retrò www.Nostalgyeyewear.com ed in un altro ancora per occhiali economici e alla moda www.hypeshades.com.
Ci racconti brevemente l’iter per aprire il proprio business in terra inglese?
Quali sono i passi da fare e cosa ci si deve aspettare?
Io sono un sole trader, significa in sintesi lavoratore autonomo nella denominazione italiana... è stato necessario avere prima di tutto un national insurance number, che nel mio caso vista la particolarità dell’attività non è stato molto semplice avere... poi tutto è fluito senza problemi, nelle mani del commercialista (per altro molto più economico di quelli italiani, una bella eccezione visto che spesso qui le cose costano un attimo di più)
Quali sono le differenze principali tra l’Italia e l' UK per aprire e gestire la propria attività?
Quello che ho trovato molto più semplice qui, è che non bisogna iscriversi alla camera di commercio, non è necessario aprire la partita iva o vat da subito ma solo dopo un certo fatturato (i suddetti 70,000) ed insomma, un sistema in generale più flessibile ed incentivante per la piccola e media impresa.
Quali sono state le difficoltà maggiori che hai incontrato?
L’unica vera difficoltà riscontrata è stata talvolta la solitudine, ed il fatto comunque di trovarmi lontano dalle persone care... per il resto, a parte la storia sul National Insurance Number dovuta alla peculiarità del mio lavoro da casa da autocertificare, tutto è andato very smooth
Spesso leggo articoli e blog dove si SCONSIGLIA Londra come meta per il Regno Unito.
Tu come la pensi? Cosa consiglieresti a chi ha intenzione di andare all’estero? Pro e Contro?
Si ho letto anche io che ad esempio Birmingham è molto più vivibile, giovane pulita ed economica... e non stento a crederlo, Londra è comunque bersaglio di un turismo di massa, mai visto folle di turisti accaniti come qui.... dipende un po’ da uno cosa cerca, io sono attratto anche dal caos onestamente, ma forse cambierò idea e me ne stancherò...c’è da dire che comunque sia trovo Milano molto più caotica di Londra pur avendo forse un decimo dell’offerta... ed il motivo è che qui è pieno di verde e di parchi ed in un secondo se si vuole staccare da tutto si può fare con gran facilità!
Piani per il futuro?Hai intenzione di rimanere qui long term?
Penso che un po’ di anni li passerò certamente qui... ho intenzione di aprire un negozio o comunque provare a fare dei pop-up store entro l’estate... insomma, dipende un po’ da cosa la città mi offrirà... magari poi ci passerò la vita... ma non ti nascondo che il mio sogno è città con mare e clima mite, San Francisco... e poi i miei clienti sono quasi tutti lì.
Grazie e ciao!
Ciao Jacopo! bene grazie, sovraccarico di lavoro prenatalizio, ma arriverà il tempo per il relax
Ci racconti qualcosa di te e cosa facevi in Italia prima di partire per Londra?
Ho sempre desiderato fare il musicista ma diciamo che poi la vena più modaiola e quindi commerciale è quella che si è rivelata vincente a livello lavorativo, quindi nell’ultimo anno prima di trasferirmi ho iniziato questa attività di collezionismo forsennato (e vendita) di orologi ed occhiali vintage...
Come mai Londra e cosa ti ha spinto a lasciare l’Italia?
Londra è nel mio cuore sin dal primo viaggio intrapreso alle scuole superiori... qui si è fatta la storia della musica che tutti amiamo, la città è verde ed accoglie tutti, certo non sempre in armonia, ma comunque accoglie... e mi piace il senso civico in generale degli inglesi, che in per altro non trovo così freddi come vengono dipinti solitamente...e poi perchè fondamentalmente in Italia avrei pagato, esportando e non avendo diritto quindi ad agevolazioni, il 54% di tasse... in Inghilterra per il momento pago il 29%, e solo se supero i 70.000£ di utile si alza al 40... (non sono sicuro del dato 70.000, cmq all’incirca dovrebbe essere corretto)
Dicci qualcosa di più sul tuo business
Vendo accessori vintage da collezione di varie epoche, dagli anni 30 agli 80 principalmente, quasi tutto proveniente da fondi di magazzino, il cosidetto NoS (new old stock) o in alcuni casi come per gli orologi, anche di secondo polso ma in perfette condizioni.... Minty vintage insomma, come lo chiamerebbero qui
Poi da cosa nasce cosa e l'attività si é evoluta anche in un brand di occhiali di ispirazione retrò www.Nostalgyeyewear.com ed in un altro ancora per occhiali economici e alla moda www.hypeshades.com.
Ci racconti brevemente l’iter per aprire il proprio business in terra inglese?
Quali sono i passi da fare e cosa ci si deve aspettare?
Io sono un sole trader, significa in sintesi lavoratore autonomo nella denominazione italiana... è stato necessario avere prima di tutto un national insurance number, che nel mio caso vista la particolarità dell’attività non è stato molto semplice avere... poi tutto è fluito senza problemi, nelle mani del commercialista (per altro molto più economico di quelli italiani, una bella eccezione visto che spesso qui le cose costano un attimo di più)
Quali sono le differenze principali tra l’Italia e l' UK per aprire e gestire la propria attività?
Quello che ho trovato molto più semplice qui, è che non bisogna iscriversi alla camera di commercio, non è necessario aprire la partita iva o vat da subito ma solo dopo un certo fatturato (i suddetti 70,000) ed insomma, un sistema in generale più flessibile ed incentivante per la piccola e media impresa.
Quali sono state le difficoltà maggiori che hai incontrato?
L’unica vera difficoltà riscontrata è stata talvolta la solitudine, ed il fatto comunque di trovarmi lontano dalle persone care... per il resto, a parte la storia sul National Insurance Number dovuta alla peculiarità del mio lavoro da casa da autocertificare, tutto è andato very smooth
Spesso leggo articoli e blog dove si SCONSIGLIA Londra come meta per il Regno Unito.
Tu come la pensi? Cosa consiglieresti a chi ha intenzione di andare all’estero? Pro e Contro?
Si ho letto anche io che ad esempio Birmingham è molto più vivibile, giovane pulita ed economica... e non stento a crederlo, Londra è comunque bersaglio di un turismo di massa, mai visto folle di turisti accaniti come qui.... dipende un po’ da uno cosa cerca, io sono attratto anche dal caos onestamente, ma forse cambierò idea e me ne stancherò...c’è da dire che comunque sia trovo Milano molto più caotica di Londra pur avendo forse un decimo dell’offerta... ed il motivo è che qui è pieno di verde e di parchi ed in un secondo se si vuole staccare da tutto si può fare con gran facilità!
Piani per il futuro?Hai intenzione di rimanere qui long term?
Penso che un po’ di anni li passerò certamente qui... ho intenzione di aprire un negozio o comunque provare a fare dei pop-up store entro l’estate... insomma, dipende un po’ da cosa la città mi offrirà... magari poi ci passerò la vita... ma non ti nascondo che il mio sogno è città con mare e clima mite, San Francisco... e poi i miei clienti sono quasi tutti lì.
Grazie e ciao!
giovedì 21 novembre 2013
Consigli per il vostro profilo Linkedin
LinkedIn è un social network (con servizi opzionali a pagamento), impiegato principalmente per lo sviluppo di contatti professionali. La rete presente in oltre 200 paesi, ha superato i 200 milioni a gennaio 2013. Diffuso in tutti i continenti cresce a una velocità di 1 milione di iscritti a settimana.
Eccovi qualche dritta per migliorare vostro profilo Linkedin
- Profile picture: mettete una foto professionale e lasciate perdere quelle di facebook, per capirci!
- Niente nickname o soprannomi strani
- Selezionate la regione geografica corretta e il settore - industry adatti
- Customizzate il vostro URL in qualcosa del genere linkedin.com/in/nomecognome
- Aggiornate il vostro profilo spesso e cercate di risultare i più attivi possibile
- Mostrate e inserite link ai vostri progetti, video, e tutto ciò che può rendervi appetibili
- Il numero medio di endorsement per utente è 5, cercate di arrivare almeno a quel numero per dare maggiore credibilità e valore alla vostra esperienza professionale
- Rendetevi facilmente contattabili lasciando indirizzo email o altri tipi di contatti
- Unitevi ai gruppi più rilevanti per la vostra professione
- Seguite le aziende che vi interessano e con cui vorreste entrare in contatto in futuro
Se vi serve aiuto non esitate a contattarmi per una revisione/creazione del vostro profilo LinkedIn
domenica 17 novembre 2013
The world explained!
Il Daily Mail ci sorprende pubblicando un articolo veramente interessante una volta per tutte!
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I cognomi più diffusi in Europa: |
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Età media del primo rapporto sessuale |
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Mappa di chi guida a destra/sinistra |
Il resto lo trovate sul sito del Daily Mail.
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