domenica 1 settembre 2013
martedì 27 agosto 2013
Vivere in barca!
Nella città di Londra il valore delle case e degli immobili continua a salire alle stelle, come testimonia questo articolo:
Former garage in North London sale 250k, advertised as studio
In pratica hanno preso un garage, aperto due finestrelle, inserito un bagno e un angolo cucina e ve lo vogliono vendere come monolocale (studio flat) alla modica cifra di 250k £ !!!
Con quei soldi potreste prendervi una villa con piscina in Spagna!
Ma sentite cosa ha fatto questa famiglia inglese...
Hanno venduto la loro four-bedroom house a 249k £ e si sono comprati una barca da canale con 80k £.
Ora vivono li! Vivere su una narrow boat
Nell'articolo elencano i vantaggi economici, le spese ridotte e lo stile di vita alternativo.
Mi vengono in mente diverse problematiche:
L'ingegno e lo spirito di adattamento non gli manca!
Former garage in North London sale 250k, advertised as studio
In pratica hanno preso un garage, aperto due finestrelle, inserito un bagno e un angolo cucina e ve lo vogliono vendere come monolocale (studio flat) alla modica cifra di 250k £ !!!
Con quei soldi potreste prendervi una villa con piscina in Spagna!
Ma sentite cosa ha fatto questa famiglia inglese...
Hanno venduto la loro four-bedroom house a 249k £ e si sono comprati una barca da canale con 80k £.
Ora vivono li! Vivere su una narrow boat
Nell'articolo elencano i vantaggi economici, le spese ridotte e lo stile di vita alternativo.
Mi vengono in mente diverse problematiche:
- ogni 3 giorni bisogna rifornire il serbatoio dell'acqua
- conviene non rimanere fissi nella stessa zona, anche perchè la licenza costa di più se ci si ferma
- il rischio ladri e criminalità non è da sottovalutare
- il bagno e la cucina sono minuscoli!
- non avete un indirizzo! ci vorrà una casella postale o qualcosa del genere
- per farsi la doccia bisogna accendere il motore e aspettare che si scaldi l'acqua...
- ora che è estate è bella la vita in barca, forse lo sarà un po meno in inverno,
L'ingegno e lo spirito di adattamento non gli manca!
venerdì 23 agosto 2013
Vivere in Austria!

Di recente ho intrapreso lo studio del tedesco e la mia insegnante arriva direttamente dall'Österreich, motivo di ispirazione per la raccolta di informazioni su questo paese, facilmente raggiungibile e ricco di opportunità.
In Austria sono stato solo ad Innsbruck (sede di Swaroski!) e non vedo l'ora di visitare Vienna, una delle mie mete per il 2014.
Seguono numeri e link ai portali specializzati nell'emigrazione verso l'Österreich.
Abitanti: 8.5 M
Tasso disoccupazione: 4.6%
Capitale: Vienna
Lingua: Tedesco
Gruppi etnici:
- 81.1% Austrians
- 7.0% ex-Yugoslavs
- 4.0% Turks
- 7.9% other / unspecified
Links
Tante informazioni relative all’Austria e alla vita fuori dall’Italia raccontate attraverso l’esperienza diretta di italiani all’estero.
Qui Vienna
Un blog italiano su Vienna. Tratta di tutti gli argomenti che possono essere utili e interessanti per gli italiani che abitano nella capitale austriaca.
Austria-Facile
Informativo. Tante sezioni e numerosi articoli.
AdvantageAustria
Il portale web ufficiale dell'economia austriaca all'estero. Qui si presentano le aziende austriache specializzate in import ed export e le relative opportunità commerciali.
JustLanded
Una mini guida con diverse informazioni che possono tornare utili. Piuttosto generico.
LavoroinAustria
Qualche informazione sul lavoro e sulla burocrazie. Non molto aggiornato.
Qualcuno di voi vive in Austria? come vi trovate?
domenica 18 agosto 2013
Riflessioni sulla gioventù italiana
Attenzione Attenzione!
Il seguente articolo potrebbe suscitare incazzature.
Nel caso dovesse succedere vi informo che
«Uno che viene al colloquio di lavoro accompagnato dalla mamma, l’altro che, al telefono, ti risponde che è interessato ma non prima di tre mesi perché sta studiando per la patente. Ma si può?»
Ovviamente sono consapevole che la situazione lavorativa in Italia non è delle migliori, però bisogna ammettere che molti connazionali non vogliono lavorare se non alle loro condizioni.
Non pochi con la scusa che manca il lavoro nemmeno lo cercano, tanto ci sono mamma e papà che pagano l'università, ovviamente fuori corso, oppure per il master da 10mila euro che probabilmente non li aiuterà a trovare lavoro ma, anzi, posticiperà di qualche anno il loro ingresso nel mondo del lavoro.
L'ingresso nel mondo del lavoro
Per confrontarci con il resto dell'Europa, o meglio del mondo, l'età è un fattore chiave.
Altrove, non in Italia, solitamente i giovani si laureano a 21-22 anni (laurea specialistica inclusa, notare che la LS dura solo un anno negli altri paesi) e quindi iniziano a lavorare molto presto.
In Italia, purtroppo, l'università e il sistema scolastico non fanno che ostacolare gli studenti nel raggiungere i loro agognati titoli di studio. Ogni esame deve essere una guerra e laurearsi nei tempi stabiliti spesso diventa una sfida non banale, e ve lo dice uno che ha studiato ingegneria e ha sputato sangue per finire in tempo!
All'estero questo non succede. L'università se deve durare 3 anni, durerà TRE anni non 4 o 5, non è possibile andare fuori corso, a meno di rare eccezioni. Perchè mai? perchè tu paghi per un servizio e il sistema non è improntato sul metterti i bastoni tra le ruote fin dal primo giorno!
Questo implica che in Italia chi è gamba, solitamente una bassa percentuale degli studenti, si laurea a 23-24 anni, mentre la maggior parte va fuori corso e spesso finisce per entrare nel mondo del lavoro solo a 26-28 anni, se va bene!!!
Ora immaginate di laurearvi a 28 anni e partire per il Regno Unito alla ricerca di una posizione da neolaureato. Mettiamo caso che vi assumano...
... molto probabilmente vi ritroverete ad essere sotto un ragazzo/a di 25 anni, o anche meno, che avrà già qualche anno di esperienza mentre voi sarete alle prime armi!
Questo comporta che il suddetto giovane europeo non italico all'età di 30 anni sarà già in una posizione avanzata a livello professionale, avrà un ottimo stipendio e diversi anni di esperienza alle spalle, mentre l'italiano medio sarà ancora a sgomitare nel mucchio...
Riflessione
Che dire in merito... da un lato non è colpa nostra se il sistema ci da contro, però dall'altro ci vorrebbe un po più di intraprendenza e fame da parte dei giovani d'oggi.
Siamo di fronte a una generazione di rammolliti, che vivono con i genitori fino a 35 anni, si fanno stirare le mutande, non sanno fare una lavatrice, non parlano inglese però hanno l'Iphone5 e ogni estate si fanno quei dieci giorni al mare ad Ibiza o in qualche altra località ultra scontata, ovviamente restando tra italiani e mai relazionandosi con ragazzi stranieri.
Mi auguro che tu, caro lettore, non ti riconosca nei luoghi comuni da me sopra citati, ma se così fosse spero questa sia opportunità per riflettere sulla tua situazione.
Queste critiche saranno difficili da comprendere e digerire per chi non ha vissuto fuori dai confini, per chi non si è confrontato con la gioventù del mondo e con culture diverse dalle nostre, e per questo vi invito a confrontarvi con il mondo e non limitarvi al cortile chiamato Italia.
Purtroppo mi dispiace ammetterlo, ma siamo molto indietro!
Non tutto è perduto però, possiamo recuperare, ciò richiede sacrificio e apertura mentale.
Specie nell'era di internet e della globalizzazione cercate il piu possibile di
Link all'articolo:
«Assumo ma troviamo solo stranieri. Perché? Gli italiani non hanno fame»
Il seguente articolo potrebbe suscitare incazzature.
Nel caso dovesse succedere vi informo che
- poco importa
- vi avevo avvisato!
choos·y /ˈCHo͞ozē/ Adjective: Overly fastidious in making a choiceForse meglio descritto da questa frase presa dall'articolo linkato a fondo pagina:
«Uno che viene al colloquio di lavoro accompagnato dalla mamma, l’altro che, al telefono, ti risponde che è interessato ma non prima di tre mesi perché sta studiando per la patente. Ma si può?»
Ovviamente sono consapevole che la situazione lavorativa in Italia non è delle migliori, però bisogna ammettere che molti connazionali non vogliono lavorare se non alle loro condizioni.
Non pochi con la scusa che manca il lavoro nemmeno lo cercano, tanto ci sono mamma e papà che pagano l'università, ovviamente fuori corso, oppure per il master da 10mila euro che probabilmente non li aiuterà a trovare lavoro ma, anzi, posticiperà di qualche anno il loro ingresso nel mondo del lavoro.
L'ingresso nel mondo del lavoro
Per confrontarci con il resto dell'Europa, o meglio del mondo, l'età è un fattore chiave.
Altrove, non in Italia, solitamente i giovani si laureano a 21-22 anni (laurea specialistica inclusa, notare che la LS dura solo un anno negli altri paesi) e quindi iniziano a lavorare molto presto.
In Italia, purtroppo, l'università e il sistema scolastico non fanno che ostacolare gli studenti nel raggiungere i loro agognati titoli di studio. Ogni esame deve essere una guerra e laurearsi nei tempi stabiliti spesso diventa una sfida non banale, e ve lo dice uno che ha studiato ingegneria e ha sputato sangue per finire in tempo!
All'estero questo non succede. L'università se deve durare 3 anni, durerà TRE anni non 4 o 5, non è possibile andare fuori corso, a meno di rare eccezioni. Perchè mai? perchè tu paghi per un servizio e il sistema non è improntato sul metterti i bastoni tra le ruote fin dal primo giorno!
Questo implica che in Italia chi è gamba, solitamente una bassa percentuale degli studenti, si laurea a 23-24 anni, mentre la maggior parte va fuori corso e spesso finisce per entrare nel mondo del lavoro solo a 26-28 anni, se va bene!!!
Ora immaginate di laurearvi a 28 anni e partire per il Regno Unito alla ricerca di una posizione da neolaureato. Mettiamo caso che vi assumano...
... molto probabilmente vi ritroverete ad essere sotto un ragazzo/a di 25 anni, o anche meno, che avrà già qualche anno di esperienza mentre voi sarete alle prime armi!
Questo comporta che il suddetto giovane europeo non italico all'età di 30 anni sarà già in una posizione avanzata a livello professionale, avrà un ottimo stipendio e diversi anni di esperienza alle spalle, mentre l'italiano medio sarà ancora a sgomitare nel mucchio...
Riflessione
Che dire in merito... da un lato non è colpa nostra se il sistema ci da contro, però dall'altro ci vorrebbe un po più di intraprendenza e fame da parte dei giovani d'oggi.
Siamo di fronte a una generazione di rammolliti, che vivono con i genitori fino a 35 anni, si fanno stirare le mutande, non sanno fare una lavatrice, non parlano inglese però hanno l'Iphone5 e ogni estate si fanno quei dieci giorni al mare ad Ibiza o in qualche altra località ultra scontata, ovviamente restando tra italiani e mai relazionandosi con ragazzi stranieri.
Mi auguro che tu, caro lettore, non ti riconosca nei luoghi comuni da me sopra citati, ma se così fosse spero questa sia opportunità per riflettere sulla tua situazione.
Queste critiche saranno difficili da comprendere e digerire per chi non ha vissuto fuori dai confini, per chi non si è confrontato con la gioventù del mondo e con culture diverse dalle nostre, e per questo vi invito a confrontarvi con il mondo e non limitarvi al cortile chiamato Italia.
Purtroppo mi dispiace ammetterlo, ma siamo molto indietro!
Non tutto è perduto però, possiamo recuperare, ciò richiede sacrificio e apertura mentale.
Specie nell'era di internet e della globalizzazione cercate il piu possibile di
- confrontarvi con i giovani degli altri paesi, che siano inglesi, francesi o rumeni poco importa!
- studiate bene l'inglese e praticatelo appena ne avete l'occasione
- viaggiate il più possibile, conoscete le persone del posto, trovate similitudini e differenze, riflettete
Buttatevi, la vita è una e passa in fretta, e ricordate...
la mente è come un paracadute, funziona solo quando la si apre!
Link all'articolo:
«Assumo ma troviamo solo stranieri. Perché? Gli italiani non hanno fame»
mercoledì 14 agosto 2013
Weekend ad Amsterdam
Di ritorno da Amsterdam dopo aver combattuto al Grapplers Quest European Championship.
E' andata alla grande, se siete curiosi aprite la pagina dei risultati e cercate il mio nome ;)
Londra e Amsterdam sono collegate molto bene, appena 45 minuti di volo.
L'aeroporto di Schipol è a 15minuti dalla città il che rende il viaggio estremamente facile e veloce.
Il clima questi giorni era molto piacevole, un mix di sole e temperature calde ma non troppo, il giusto per girare il maglietta e shorts.
Se volete sapere di più sui coffee shop, le space cake e quant'altro guardatevi questo breve video
sabato 10 agosto 2013
Andiamo a bere in centro?

Eccovi l'insegna di un pub in Islington, a pochi passi dalla fermata della metro Angel.
E' una zona molto carina in central London.
La serà pullula di vita, numerosi pub, locali e intrattenimento.
Che ne dite di questi prezzi?
perchè a Pavia una birra la devo pagare più che a Londra?
e dove abitate voi quanto vi costa una birra in un locale?
Dalle mie parti l'ultima volta si viaggiava sui 5 euro!
Eh già, l'Inghilterra è moltooo più cara dell'Italia...
mercoledì 7 agosto 2013
Fauna locale: gli Hipster!
Correggetemi se sbaglio ma in Italia non abbiamo questo tipo di figura, o comunque non negli stessi termini.
Per descrivere un hipster direi che è un giovane che veste in modo esuberante, con atteggiamenti ribelli e anti conformisti, una sorta di wannabe intellettuale urbano-underground, simile per certi versi ai radical chic.
Se volete saperne di più leggete articoli in merito, riporto uno spezzone citato da qui:
E ora godetevi questo bellissimo articolo che mostra gli hipster in tutto il loro splendore (eh??)!
Quel che contraddistingue questo stile di vita è proprio l'ossessivo pescare e ripescare in tutto ciò che di più disgustoso sia apparso negli ultimi cinquant'anni, e farne una vera e propria Moda. Così, fondamentalmente per distinguersi, per fare in modo che gli "altri" (quei temibilissimi mostri) li notino senza porsi troppe domande. Un anticonformismo accettato, perché superiormente conforme.A Londra la massima concentrazione di questi individui si trova a East London, in particolare Shoreditch e Brick Lane!
E ora godetevi questo bellissimo articolo che mostra gli hipster in tutto il loro splendore (eh??)!
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